CARSO

14,00

312 pagine
ISBN 978-88-6391-309-5

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La Grande Guerra sul Carso
Vidi il fiume diventare arancione e poi rosso sempre più rosso.
Provai a capire se il sangue era italiano o nostro
e mi resi subito conto che il nostro si era mischiato
con quello italiano e scorreva il dolore di due popoli.
Mi girai verso il Carso e piansi lacrime rosse. (Kornel Abel)

Adesso s’incontrano i primi morti. Non c’è stato ancora tempo per sepperlirli. Son stesi al suolo, incollati alle posizioni, gli sconosciuti, gli ignoti, i silenziosi difensori di questa terra dura e sterile. Si vedono anche parecchi Italiani. I nostri però sono in maggior numero.
«Qui – dice il tenente del battaglione – i nostri rincalzi sono caduti sotto il fuoco di sbarramento. Quasi ciò non bastasse, sono stati presi d’infilata dalle mitragliatrici».
«Che spettacolo! Ne ho già visti diversi, ma come questo mai… Sei Territoriale, tu?».
«Sì, del Reggimento territoriale Vienna».
«Che soldati avete?».
«Carinziani, Sloveni, Cechi, Viennesi e qualche Ungherese. Parte degli ufficiali e dei sottoufficiali sono della Stiria, del Tirolo o tedeschi della Boemia. Sono rimasti in pochi però…».
«Cosa facevi da borghese?».
«Contabile di assicurazione…».
Il capitano è costretto a ridere. «Allora puoi fare subito il calcolo delle probabilità…». Anche l’altro ride. A quanto pare aveva perso l’abitudine di farlo, poiché i muscoli del viso gli si contraggono con difficoltà. Si direbbe che la faccia gli si spezzi.