Negli anni Cinquanta, in certi borghi sperduti di montagna, tutto è immobile sotto distese di neve che sembra non sciogliersi nemmeno d’estate. Le parole boom economico, lì nei Paesi alti, non hanno alcun significato. Allora si emigra, si lavora la terra, si allevano bestie, e si risparmia su tutto, anche sulle parole. Un romanzo limpido e forte, dove un ragazzino, una madre e la loro comunità di montagna diventano un vero compendio del mondo.